Le news tributarie più importanti della settimana raccolte dai professionisti di Fidinam Italia in materia di: Legislazione, Giurisprudenza, Prassi, Dottrina e Attualità.
Legislazione
- L. 207/2024, commentata in “Assegnazione più onerosa per i beni rivalutati”, Il Quotidiano del Commercialista del 22.04.2025: L’art. 1, ai commi 31-36, disciplina l’assegnazione agevolata ai soci che consente di assegnare beni immobili o mobili registrati, inclusi quelli rivalutati con effetti fiscali, come previsto ad esempio dall’art. 110 del DL 104/2020. Quando il costo fiscalmente riconosciuto di un bene rivalutato si avvicina al valore normale, superiore al valore catastale, l’assegnazione non genera plusvalenza, evitando l’imposta sostitutiva dell’8% (o 10,5% per società di comodo). Tuttavia, ciò può risultare svantaggioso poiché l’eliminazione delle riserve in sospensione d’imposta, non compensate da perdite, comporta oneri fiscali più alti, come imposte ordinarie sui dividendi per riserve di utili, imposte sul “sottozero” per riserve di capitali che azzerano il costo della partecipazione o un’imposta sostitutiva del 13% per riserve in sospensione.
- D.lgs. 192/2024, commentato in “Conferimenti, neutralità fiscale anche per gli apporti minoritari”, IlSole24Ore del 19.04.2025, pagina 21: Il D.lgs. 192/2024 ha introdotto un’importante modifica dell’art. 177 del TUIR. La novità principale consiste nell’estensione del regime di realizzo controllato, cioè della neutralità fiscale, anche ai conferimenti di partecipazioni di minoranza, anche non qualificate, verso società conferitarie che già detengono il controllo della società oggetto del conferimento. Di conseguenza, sarà ora possibile per i soci di minoranza conferire le proprie quote residue alla holding di controllo senza dover pagare imposte sulle plusvalenze. Questo favorisce le riorganizzazioni all’interno dei gruppi societari, permettendo di accorpare il controllo nelle mani della holding e semplificare la struttura partecipativa, spesso in vista dell’ingresso di nuovi partner industriali o finanziari. Infine, un altro aspetto rilevante è che sarà sufficiente mantenere il possesso di queste partecipazioni per 12 mesi, anziché 60, per beneficiare del regime della Pex in caso di cessione.
Giurisprudenza
- Sentenza della CEDU n. 36617/18, commentata in “Autorizzazione agli accessi ai locali professionali da motivare”, Il Quotidiano del Commercialista del 22.04.2025: Questa sentenza stabilisce che la normativa italiana sugli accessi, ispezioni e verifiche fiscali viola l’art. 8 della CEDU, che tutela il rispetto della vita privata, esteso a sedi legali, locali commerciali e professionali. La Corte ha ritenuto insufficienti le garanzie per i contribuenti, a causa della natura spesso formale e immotivata delle autorizzazioni (non sempre obbligatorie), dell’impossibilità di impugnare la legittimità delle attività ispettive prima dell’accertamento e dell’eccessiva discrezionalità delle verifiche, prive di chiare indicazioni sulle circostanze che le giustificano. In Italia, infatti, l’Agenzia delle Entrate necessita di un’autorizzazione preventiva per accedere a locali commerciali o professionali, mentre la Guardia di Finanza può operare senza; al contrario, per le abitazioni serve l’autorizzazione della Procura in presenza di gravi indizi di evasione. In conclusione, la CEDU ha sollecitato l’Italia a riformare la disciplina introducendo autorizzazioni sempre obbligatorie, motivate specificamente e soggette a controllo giurisdizionale prima dell’accertamento, con un riesame intermedio vincolante.
- Ordinanza n. 10429/2025 della Cassazione, commentata in “Il litisconsorzio necessario viene meno decorsi cinque anni dalla cancellazione della società”, Il Quotidiano del Commercialista del 23.04.2025: Tramite l’ordinanza in commento, la Cassazione ribadisce che una società cancellata dal Registro dopo il 13 dicembre 2014 conserva per cinque anni la capacità di stare in giudizio tramite il liquidatore. Di conseguenza, durante questo periodo, i soci non possono agire in giudizio in proprio in sostituzione della società. Nel caso in esame, i soci di una società trasparente avevano proposto ricorso contro avvisi di accertamento, ma senza coinvolgere la società. La Cassazione ha sottolineato che, se non sono ancora trascorsi i cinque anni dalla cancellazione, è necessario il litisconsorzio tra soci e società, con conseguente nullità del processo in caso di mancata integrazione del contraddittorio.
- Ordinanza n. 10642/2025 della Cassazione, commentata in “La Cassazione salva il credito d’imposta estero”, Il Quotidiano del Commercialista del 24.04.2025: La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in commento, ha stabilito che il contribuente non perde il diritto di scomputare le imposte pagate all’estero da quelle italiane, anche se non lo fa nell’anno in cui ha prodotto il reddito estero. Il caso riguardava un contribuente che aveva indicato i crediti per imposte estere solo nella dichiarazione del 2014, sebbene i redditi fossero stati percepiti negli anni precedenti. L’Agenzia delle Entrate aveva contestato la validità di questo comportamento, ma la Corte ha chiarito che l’art. 165 del TUIR non prevede una decadenza automatica in caso di tardiva indicazione, purché il credito venga richiesto entro il termine decennale di prescrizione. Inoltre, la Corte ha richiamato sentenze precedenti ed un principio di diritto internazionale che impone allo Stato italiano l’obbligo di evitare la doppia imposizione, rafforzando così il diritto del contribuente alla detrazione, anche se esercitata in ritardo.
- Sentenza n. 23/2025 Cgt di I grado di Piacenza, commentata in “La prova testimoniale scritta può bilanciare e rendere più equo il processo tributario”, IlSole24Ore del 22.04.2025, pagina 26: L’uso delle prove testimoniali scritte nel contenzioso tributario, introdotte dal Dlgs 545/2023, facilitano i contribuenti nel confutare la presunta legittimità degli accertamenti fiscali. Un esempio significativo è la sentenza della Cgt di Piacenza, che ha accolto dichiarazioni scritte per dimostrare la realtà di operazioni contestate come fatture inesistenti, verificando l’effettiva consegna e utilizzo della merce. Le testimonianze scritte, raccolte informalmente con domande validate dal giudice, consentono di sfidare le valutazioni degli Uffici, ma non le osservazioni dirette, impugnabili solo tramite querela di falso. Tale strumento potenzia la posizione del contribuente, promuovendo una maggiore equità nel confronto con il Fisco e migliorando la comprensione degli aspetti fiscali in giudizio.
Prassi
- Risposte ad interpelli nn. 111/2025, 112/2025 e 113/2025, commentati in “Criteri di territorialità con conferme nei rapporti cross-border”, Il Quotidiano del Commercialista del 18.04.2025: Con la risposta n. 111/2025, l’Agenzia delle Entrate prende in analisi il regime fiscale delle somme corrisposte da una società italiana ad un non residente per un patto di non concorrenza, chiarendo che, se il patto tutela un reale interesse aziendale, come impedire a un ex manager di lavorare per concorrenti, tali somme sono esenti in Italia ed imponibili solo nello Stato di residenza del percipiente, in linea con l’art. 21 del modello OCSE. Inoltre, l’Amministrazione finanziaria, tramite la risposta n. 112/2025, ha chiarito che, i compensi per diritti d’autore percepiti da un erede non residente e pagati da una società non residente (qualificati come redditi diversi), non sono imponibili in Italia se il bene immateriale sfruttato non si trova in Italia e i compensi non provengono da soggetti italiani. Infine, la risposta n. 113/2025 conferma l’esenzione ad imposta delle remunerazioni di un ricercatore olandese che svolge attività temporanea di ricerca in un’università italiana per 40 ore annue. Queste risposte consolidano l’applicazione delle norme interne e convenzionali in materia di imposizione cross-border.
- Provvedimento n. 186368/2025, commentato in “Rappresentanti fiscali solo con attestazione dei requisiti e garanzia”, Il Quotidiano del Commercialista del 19.04.2025: L’Agenzia delle Entrate, tramite il provvedimento in analisi, introduce novità riguardo il rappresentante fiscale ai fini IVA. I soggetti che intendono assumere o che già hanno il ruolo di rappresentate fiscale devono dichiarare l’assenza di condanne o procedimenti per reati finanziari, nonché il rispetto delle normative tributarie e contributive. Inoltre, la garanzia, il cui valore varia in base al numero di soggetti rappresentati, può essere prestata tramite cauzione in titoli di Stato, polizza fideiussoria o fideiussione bancaria. È, invece, esente da garanzia chi rappresenta un solo soggetto, pur dovendo comunque presentare la dichiarazione. Infine, chi è già rappresentante fiscale deve mettersi in regola entro il 16 giugno 2025, pena l’avvio della procedura di cessazione d’ufficio delle partite IVA rappresentate.
Dottrina e Attualità
- “Se l’impresa si sposta negli Usa: pregi e difetti dell’antidoto dei dazi”, IlSole24Ore del 20.04.2025, pagina 18: L’articolo esamina se per le imprese italiane convenga localizzare parte della produzione negli Stati Uniti. Farlo può ridurre l’impatto dei dazi doganali e offrire vantaggi fiscali, specie se venissero ridotte le imposte sulle società americane. Tuttavia, la delocalizzazione richiede investimenti significativi e comporta rischi fiscali, in particolare sulle ritenute applicate dal Fisco Usa su utili, interessi e royalties destinati alla casa madre italiana. Un recente disegno di legge potrebbe infatti annullare i benefici dei trattati fiscali, con ritenute fino al 50% non recuperabili in Italia. La decisione richiede quindi una valutazione attenta e una pianificazione strategica accurata.
- “Paradossi cognitivi per i manager nell’era dell’hi tech”, IlSole24Ore del 18.04.2025, pagina 18: L’articolo analizza il rischio che l’uso eccessivo dell’intelligenza artificiale renda il manager più efficiente ma meno creativo e visionario. Affidarsi troppo agli algoritmi, che si basano su dati del passato, può portare a decisioni prevedibili e limitare la capacità di innovare e pensare in modo divergente. L’AI va quindi usata come supporto, non come sostituto del pensiero umano. È essenziale promuovere una cultura manageriale che integri analisi e intuizione, valorizzi l’ambiguità e dia spazio alla libertà di immaginare e sbagliare. Il vero valore del manager resta la capacità di porre nuove domande, anche quando l’AI fornisce risposte sicure.
- “Tassazione anticipata nel trust ancora in stand by”, IlSole24Ore del 22.04.2025, pagina 28: La disciplina fiscale dei trust in relazione all’imposta di successione e donazione, oltre alla tassazione ordinaria al momento dell’uscita dei beni dal trust verso i beneficiari, prevede la possibilità di optare per la tassazione in entrata, cioè al momento in cui i beni vi sono conferiti. Le nuove norme, introdotte con l’art. 4-bis del TUS, sono formalmente applicabili anche ai trust già esistenti, ma mancano ancora le indicazioni operative del provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, atteso da mesi. Nonostante ciò, il nuovo modello di dichiarazione di successione consente già di esercitare l’opzione per la tassazione in entrata, confermando l’operatività della norma. Restano però diverse incertezze pratiche da chiarire, come la gestione delle franchigie, la posizione di beneficiari diversi e le regole per i terzi apportatori.
- “Assicurazioni, fusione tra Helvetia e Baloise: nasce un nuovo big”, IlSole24Ore del 23.04.2025, pagina 27: Le assicurazioni svizzere Helvetia e Baloise si fonderanno entro fine 2025, dando vita a Helvetia Baloise, il secondo gruppo assicurativo del Paese con oltre 20 miliardi di franchi di fatturato e una quota di mercato del 20%. La sede sarà a Basilea e il gruppo conterà circa 22 mila dipendenti, anche se sono previsti fino a 1.750 esuberi, soprattutto in Svizzera e Germania. La fusione, presentata come operazione tra pari, genererà sinergie annue per 350 milioni di franchi, con costi di integrazione fino a 600 milioni. Il gruppo resterà quotato in Borsa e punta a incrementare del 20% i dividendi entro il 2029.
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