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Italia - Rassegna stampa settimanale dal 29 marzo al 4 aprile 2025

Scritto da Fidinam News | 04/04/2025

Le news tributarie più importanti della settimana raccolte dai professionisti di Fidinam Italia in materia di: Legislazione, Giurisprudenza, Prassi, Dottrina e Attualità.  

Legislazione

 

  • D.L. n. 39/2025, commentato in “Slitta al 1° ottobre l’obbligo di polizze catastrofali per le medie imprese”, Il Quotidiano del Commercialista del 29.3.2025: Il Decreto-legge in analisi rinvia il termine per stipulare le polizze contro i rischi catastrofali. Le medie imprese hanno tempo fino al 1° ottobre 2025, le piccole e microimprese fino al 31 dicembre 2025, mentre le grandi imprese devono rispettare la scadenza del 31 marzo 2025, con una proroga di 90 giorni senza sanzioni. L'obbligo riguarda le immobilizzazioni materiali danneggiate da calamità naturali, ma ci sono ancora dubbi su applicazione e interpretazione delle norme. Per le norme di dubbia analisi, l'ANIA ha diffuso alcune FAQ interpretative non normative, che escludono dalla polizza i danni sui fabbricati in costruzione.
  • Legge n. 35/2025, commentata in Dal 12 aprile limitata la responsabilità dei sindaci”, Il Quotidiano del Commercialista del 29.3.2025: La Legge in analisi, pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 73 del 3 aprile 2025, modifica l’art. 2407 C.c. in materia di responsabilità civile dei sindaci. Secondo la nuova normativa, essi sono responsabili per i danni causati alla società, soci, creditori e terzi, limitatamente al multiplo del corrispettivo, secondo scaglioni definiti. Inoltre, l’azione di responsabilità si prescrive in cinque anni dal deposito della relazione annuale. Ad ogni modo, la legge in oggetto, in vigore dal 12 aprile 2025, si applica ai fatti successivi a tale data. Si specifica che, in caso di conflitto tra gli interessi dei sindaci e dei danneggiati, la retroattività potrebbe essere ammessa esclusivamente in assenza di violazione ai principi costituzionali, come la ragionevolezza.

Giurisprudenza


  • Sentenza Corte di Cassazione n. 2629/2024, commentata in “Statuti societari, è legittima la clausola che consente il libero recesso dalla Spa”, IlSole24Ore del 31.3.2025, pagina 21: La Corte di Cassazione, con la sentenza in esame, ha confermato la legittimità della clausola statutaria per un socio di esercitare il recesso ad nutum, ossia la possibilità di uscire dalla società in qualsiasi momento senza fornire una motivazione, purché con congruo preavviso. Tale recesso è previsto dall’art. 2437, comma 4, del Codice civile, il quale ammette statuti con cause di recesso aggiuntive rispetto a quelle legali. La Corte ha interpretato la norma in modo ampio, permettendo il recesso senza motivazione, a tutela degli investitori. La clausola può prevedere preavvisi lunghi o periodi di preclusione all’esercizio del diritto.
  • Ordinanza della Corte di Cassazione n. 8383/2025, commentata in “Anche i debiti non tributari alle Sezioni Unite”, IlSole24Ore del 01.4.2025, pagina 35: Con l’ordinanza in analisi, la terza sezione civile della Cassazione rimette alle Sezioni Unite la questione degli effetti processuali della rottamazione quater, estendendola ai debiti non tributari e agli effetti sui coobbligati solidali. La sezione tributaria aveva già chiesto se l’effetto estintivo del contenzioso scatti con la domanda o solo dopo il pagamento delle rate, sollevando un contrasto con implicazioni per i contribuenti. Inoltre, la terza sezione civile ha chiesto se le conclusioni delle Sezioni Unite riguardino anche i crediti non tributari e se il perfezionamento della rottamazione da parte di uno dei debitori estingua anche i procedimenti contro gli altri coobbligati.

Prassi

 

  • Atto di indirizzo del MEF del 27 febbraio, commentato in:

- “Holding e passaggi generazionali: i paletti del Mef all’abuso del diritto”, IlSole24Ore del 31.3.2025, pagina 19: Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha fornito chiarimenti sull'applicazione dell'art. 10-bis dello Statuto dei diritti del Contribuente. Nel dettaglio, emerge che l'abuso del diritto non può essere applicato indiscriminatamente, ma solo quando non si riscontrano violazioni di specifiche norme tributarie. Con particolare riferimento alle holding, il Mef sottolinea che le stesse non sono strumenti di abuso del diritto, specialmente quando gli utili non vengono distribuiti, ma re-immessi per nuovi investimenti. Inoltre, l’atto precisa che il contribuente ha il diritto di modificare le proprie scelte negoziali per usufruire legittimamente di vantaggi fiscali, anche in caso di cambiamenti nel contesto, come nel caso di passaggi generazionali.

- “Per il disegno unitario da cui deriva il vantaggio indebito conta il fattore tempo”, Il Quotidiano del Commercialista del 01.4.2025: L’atto di indirizzo sottolinea che i regimi di favore fiscale non comportano vantaggi indebiti se rispettano la ratio delle norme fiscali. Tuttavia, quando un vantaggio fiscale deriva da operazioni collegate, la valutazione del vantaggio indebito non si basa solo sul rispetto della norma, ma sul "disegno unitario" perseguito dal contribuente, che emerge dalla concatenazione di atti, fatti e contratti, con una connessione temporale cruciale. Se il vantaggio è indebito per contrarietà ai principi tributari, bisogna provare che gli atti abbiano un obiettivo comune di risparmio fiscale, non casuale.

  • Provv. dell’Agenzia delle Entrate n. 155649/2025, commentato in “Possibile la comunicazione trimestrale del regime transfrontaliero di franchigia IVA”, Il Quotidiano del Commercialista del 29.3.2025: Il provvedimento in oggetto introduce la comunicazione trimestrale per i soggetti passivi che applicano il regime transfrontaliero di franchigia IVA in UE. Nel dettaglio, gli interessati devono comunicare ogni trimestre le operazioni effettuate in Italia e negli altri Stati membri; in caso di superamento della soglia di 100.000 euro di volume d’affari annuo, devono inviare il modello entro 15 giorni dal superamento. La trasmissione avviene telematicamente e include possibilità di correzioni entro tre anni. In aggiunta, si evidenzia che i ritardi oltre 30 giorni o due comunicazioni tardive consecutive possono comportare sanzioni.

Dottrina e Attualità

 

  • Legge-delega n. 111/2023, commentata in “Riforma fiscale all’extra time: attuato il 50% dei regolamenti”, IlSole24Ore del 31.3.2025, pagina 4: A 15 mesi dall'introduzione del primo decreto della riforma fiscale, l'attuazione dei regolamenti di secondo livello si avvicina al 50% (44 su 91 atti). Nel dettaglio, da dicembre 2024 sono stati emanati 12 provvedimenti, con un impegno costante della macchina amministrativa. Il completamento dei regolamenti richiederà più tempo, oltre la scadenza del 29 agosto, con una proroga di quattro mesi. Il processo ha visto una predominanza di provvedimenti fiscali digitali, con decreti che mirano a semplificare e digitalizzare i rapporti fiscali, come quelli sul rafforzamento dei servizi digitali. Le difficoltà maggiori si presentano nell'attuazione delle norme su imposte e aliquote; al contrario, le norme procedurali, più numerose, sono in fase di attuazione, con l'esperienza passata che conferma la maggiore complessità dei provvedimenti riguardanti il Fisco.
  • Quote di minoranza, conferimenti neutrali in holding di famiglia”, IlSole24Ore del 01.4.2025, pagina 35: Il documento redatto da CNDCEC e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti analizza le novità introdotte dalla riforma fiscale sui conferimenti societari, con focus sulla possibilità di conferire partecipazioni di minoranza qualificata in una holding congiunta tra marito e moglie. Fino al 30 dicembre 2024, non era possibile effettuare un conferimento congiunto con minoranza qualificata, poiché mancava il controllo; dal 31 dicembre 2024, è possibile costituire una sola holding, a condizione che la partecipazione sia qualificata per beneficiare della neutralità fiscale. Viene inoltre analizzata la questione delle minusvalenze non realizzate, per le quali è limitata la deduzione, nonché l'estensione delle norme sul realizzo controllato anche alle società non residenti.
  • Cittadinanza, i nuovi italiani nati all’estero +51% in undici anni”, IlSole24Ore del 02.4.2025, pagina 8: Negli ultimi undici anni, la popolazione italiana residente all'estero è aumentata in modo disomogeneo: i nati fuori dall'Italia sono cresciuti del 51%, mentre i nati in Italia del 27%, arrivando a 6,4 milioni nel 2024, di cui oltre il 70% nati all'estero. Questo fenomeno, particolarmente evidente in Sudamerica, ha provocato un aumento delle richieste di cittadinanza iure sanguinis, con un sovraccarico dei servizi consolari e un incremento del contenzioso legale. Il Governo, preoccupato degli effetti politici ed elettorali, ha proposto di limitare la cittadinanza automatica a chi ha almeno un genitore o nonno nato in Italia, in quanto presunzione di un maggior radicamento con lo Stato italiano.




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